Le bollicine …cin cin .. e non solo.
Mi farò dei nemici, lo so, ma quando si parla di bollicine, non me ne volete, ma si dice Champagne. Mi dispiace per lo spumante italiano, e ce ne sono degli ottimi, ma lo champagne è un’altra cosa. Sarà per il territorio, per la latitudine, per il clima, tutte cose sacrosante, ma il gusto, il sapore di un buon champagne, non ha simili. E questo vale sia per gli champagne freschi, che per le cuvèe più impegnative, fino alle grandi riserve. Personalmente io preferisco la freschezza e la vivacità, purchè sostenuta da una struttura idonea, alle grandi riserve o alle bolle troppo impegnative e a volte pesanti. Graditissimi i brut tradition per gli aperitivi , forte bonus per i brut rosè, che accompagnano alla grande gli antipasti e i risotti, vai a tutto pasto,specialmente sui crostacei, con le giovani cuvèe di pinot noir e chardonnay, finale da urlo con i blanc de blanc, raffinati ed eleganti.
In questa magnifica regione a nord della Borgogna, e ad est di Parigi, siamo a circa 150 km dalla capitale, si coltivano da secoli uve chardonnay e pinot noir , con piccole quantità di pinot meunier,dai quali si ottiene il magico nettare dello Champagne. Una miriade di piccoli e grandi produttori, molti di “Pere et Fils”, hanno i vigneti di proprietà intorno alle Maison, altri , i Negociant-Manipulant, acquistano le uve per la produzione o addirittura solo il prodotto imbottigliato per la commercializzazione . Io sono per i produttori di proprietà , anzi per i piccoli produttori, quelli che non superano le 100.000 bott.. Daniel Dumont ha la cantina e i vigneti sulla montagna di Reims, a Rilly la Montagne, in mezzo al bosco. La cantina scende sotto terra di almeno trenta metri, ad ogni piano cataste di bottiglie a fermentare, pronte per il remuage, ovvero la mezza giravolta . Il brut grand riserve, che poi sarebbe il brut base, è grandioso tra una chiacchera e l’altra, con uno stuzzichino tra le mani, il Millesimè, pochi euro di differenza, ti stende sulla poltrona dalla bontà gustativa, oro brillante, fiori di campo al naso, crosta di pane, mandorla al palato, gusto pieno, persistenza ottima e non invasiva, sempre gradevole. La Cuvèe d’Excellence, più pinot noir selezionato, strutturato, complesso, caldo, note minerali.
Brut grand reserv D.Dumont e. 35,00
Brut Millesimè D.Dumont e. 40,00
Cuvèe d’Excellenze D.Dumont e. 55,00
gazie e alla prossima
Valeriano e Vin&xtra vi salutano.
Mi farò dei nemici, lo so, ma quando si parla di bollicine, non me ne volete, ma si dice Champagne. Mi dispiace per lo spumante italiano, e ce ne sono degli ottimi, ma lo champagne è un’altra cosa. Sarà per il territorio, per la latitudine, per il clima, tutte cose sacrosante, ma il gusto, il sapore di un buon champagne, non ha simili. E questo vale sia per gli champagne freschi, che per le cuvèe più impegnative, fino alle grandi riserve. Personalmente io preferisco la freschezza e la vivacità, purchè sostenuta da una struttura idonea, alle grandi riserve o alle bolle troppo impegnative e a volte pesanti. Graditissimi i brut tradition per gli aperitivi , forte bonus per i brut rosè, che accompagnano alla grande gli antipasti e i risotti, vai a tutto pasto,specialmente sui crostacei, con le giovani cuvèe di pinot noir e chardonnay, finale da urlo con i blanc de blanc, raffinati ed eleganti.
In questa magnifica regione a nord della Borgogna, e ad est di Parigi, siamo a circa 150 km dalla capitale, si coltivano da secoli uve chardonnay e pinot noir , con piccole quantità di pinot meunier,dai quali si ottiene il magico nettare dello Champagne. Una miriade di piccoli e grandi produttori, molti di “Pere et Fils”, hanno i vigneti di proprietà intorno alle Maison, altri , i Negociant-Manipulant, acquistano le uve per la produzione o addirittura solo il prodotto imbottigliato per la commercializzazione . Io sono per i produttori di proprietà , anzi per i piccoli produttori, quelli che non superano le 100.000 bott.. Daniel Dumont ha la cantina e i vigneti sulla montagna di Reims, a Rilly la Montagne, in mezzo al bosco. La cantina scende sotto terra di almeno trenta metri, ad ogni piano cataste di bottiglie a fermentare, pronte per il remuage, ovvero la mezza giravolta . Il brut grand riserve, che poi sarebbe il brut base, è grandioso tra una chiacchera e l’altra, con uno stuzzichino tra le mani, il Millesimè, pochi euro di differenza, ti stende sulla poltrona dalla bontà gustativa, oro brillante, fiori di campo al naso, crosta di pane, mandorla al palato, gusto pieno, persistenza ottima e non invasiva, sempre gradevole. La Cuvèe d’Excellence, più pinot noir selezionato, strutturato, complesso, caldo, note minerali.
Brut grand reserv D.Dumont e. 35,00
Brut Millesimè D.Dumont e. 40,00
Cuvèe d’Excellenze D.Dumont e. 55,00
gazie e alla prossima
Valeriano e Vin&xtra vi salutano.
ciao,ottimo pensiero,tra due sett verrò li nelle tue zone e credo proprio che verro da te,cosi mi farai assaggiar qualcosa di buono :D
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