Vi è mai capitato di Pescare una Palamita ?
E' un pesce appartenente alla famiglia delle sgomberomoroidae
una specie che è un incrocio tra un piccolo Tonno ed uno Sgombro.
Gran divoratore di Acciughe e Sardine capace di raggiungere anche 10/12 kg di peso.
Sappiate che la Palamita pescata a sud di Livorno è stata inserita tra i "Presidi Slow food".
Con questo Magnifico pesce si possono preparare innumerevoli ricette,tanto che nel Mese di Maggio a San Vincenzo si tiene una manifestazione enogastronomica a lei dedicata.
Questo è un gustoso Antipasto preparato proprio con la Palamita.
Ingredienti per il tortino:
300 gr di Polpa di palamita
10 capperi di pantelleria
50 gr di Ricotta Vaccina
1 Mazzetto di erbe aromatiche
2 cipollotti
2 uova,sale,pepe,vino bianco
peperoncino,olio extra vergine toscano igp.
Scottare in padella la Palamita con cipollotti,peperoncino,olio extra..,e vino.
Mettere poi nel mixer con il resto degli ingredienti, aggiustate di sale e pepe, e frullare.
Ora dividete il composto negli stampini(imburrati ed infarinati). e passate in forno già caldo 200 g per 20 minuti
Nel frattempo , preparate la crema di Asparagi.
Passate nel frullatore un mazzo di Asparagi e del Porro con la loro acqua di cottura ,
unite anche della besciamella e lasciate ritirare sul fuoco fino a consistenza desiderata.
Adesso non vi resta che preparare il piatto,con delle olive denocciolate,qualche foglia fresca di Timo e un bel giro di olio buono
Buon Appetito
28/03/09
Sformato di Palamita con erbe aromatiche su Crema di Asparagi e Olive taggiasche
24/03/09
Tortino di mele
Oggi prepariamo un dolce:
Montate a neve i bianchi d'uovo con lo zucchero
Facile Facile
Buono Buono
Ingredienti per 12 tortini
200 g farina 00 setacciata
3 uova medie intere
200 g zucchero "Zaffiro
150 g burro fuso
2 mele golden
1 bustina di lievito x dolci
1 bicchierino di latte
scorza di limone grattugiato
Procedimento
Imburrate ed infarinate gli stampiniMontate a neve i bianchi d'uovo con lo zucchero
aggiungete delicatamente i rossi 1 alla volta, e poi la farina,
Ora aggiungete le mele tagliate a pezzettini,
il burro fuso, il lievito x dolci e la scorza di limone grattugiato.
Mescolate bene, e dividete l'impasto in parti uguali negli stampi
Adesso è il momento di infornare a 180 gradi per 20 m
Questo dolce è una mia personalizzazione del più famoso 4 Quarti tradizionale
Si mangia caldo come dessert di fine pasto magari accompagnato con crema all'inglese
Oppure freddo al mattino per colazione.
23/03/09
Antipasto di mare
Chiedere un antipasto di pesce al ristorante,
è quasi sempre una sorpresa.
Si riesce a mangiare dai classici calamari in insalata con cozze gamberi ,
decisamente buoni,con prodotti freschi, condimento equilibrato e magari serviti caldi.
Oppure i famosi "gommoni "dei barattoli, davvero pratici ma veramente indecenti.
O anche cose un po' sfiziose, che diventano il biglietto da visita del luogo .
Noi di Enopizza&Ristò serviamo questo tipo di antipasto.
In Sequenza:
Gambero biondo, bollito su Salsa Francesina
Tortino di patate duchessa ripieno di Polpo briao in salsa di Porri
Panino ai Semi di Papavero con farcia di Pesce Spada e Ginger
Ali di Razza con insalatine croccanti,condita con limone e olio extra vergine igp Toscano
21/03/09
Valeriano Vinextra & il Chianti
Un giro nel Chianti ….
Rimanendo in Toscana è doveroso e rispettoso fare un bel giro nel Chianti classico,una zona storica della nostra regione, e non solo per il vino, invidiata da tutto il mondo.
Salendo su da Poggibonsi verso Castellina, la prima tappa d’obbligo è a Castellare. L’azienda si trova poco prima del paese, in una meravigliosa vallata con esposizione sud-ovest.
Nel vialetto ,prima di arrivare alla casa , c’è una sorta di ex lavatoio, chiuso a vetri, dove nei mesi successivi alla vendemmia, vengono appesi i grappoli di trebbiano e malvasia bianca per fare il vin santo.
La particolarità sta nel vedere questi grappoli, color ruggine, appesi in modo verticale a delle cordicelle che si distaccano dal soffitto fino a raggiungere quasi il pavimento, come si usa fare con i pomodori pallini. Il Chianti classico di Castellare , con le famose etichette raffiguranti specie di uccelli presenti sul territorio (il tordo, la cesena …) è un chianti robusto, colorato, con una beva saporita , che ci ricorda il chianti di una volta.
Proseguendo verso Greve, passato il borgo di Panzano, prendevo una scorciatoia che attraversava il crinale , tutta nei boschi, naturalmente sterrata, fino ad arrivare sulla collina alta del paese, a circa 600 mt di altezza, dall’azienda Vecchie Terre di Montefili. Da quassù si ha una panoramica a 360 gradi del Chianti classico, con la piazzetta di Greve che ci osserva a testa in su. Uno dei vini di questa azienda è chiamato”Anfiteatro”,ed è proprio così ve lo assicuro,il vino viene prodotto da una vigna che ha un andamento ed una esposizione ,che ci ricorda veramente un anfiteatro. Un posto incredibile, bellissimo. Il Chianti classico di questa azienda credo siano dei più eleganti e raffinati in circolazione, sarà l’altezza delle viti, la maggiore ventilazione, il terreno, di certo è un grande Chianti.
Proprio davanti a Montefili, ma sul versante opposto,verso est,
si trova invece la Fattoria di Querciabella, altra grande azienda. Questa è un azienda di nuova generazione,non è tra le storiche, e anche il rapporto umano viene meno, il proprietario è un grande industriale, e quindi la gestione veniva delegata. Ma i vini sono sensazionali, a parte il Camartina, grande supertuscans, il Chianti base ma in particolare la riserva, sono delle bombe di piacevolezza, potenza ed equilibrio.
Tornando indietro, oltrepassato l’abitato di Panzano, mi fermavo sempre in un piccolo bar-alimentari, nella zona chiamata “Lucarelli”, come il ns bomber, dove facevo incetta di salami , finocchiona e salcicce di tutti i tipi. La sosta valeva la giornata.
Ma come un cavaliere errante di strada da fare ce ne era ancora molta, quindi in groppa verso la zona dei Castelli del chianti. Radda, Gaiole, Brolio, passando per San Polo, posto incantato, ancora immerso in una atmosfera medioevale, Cacchiano, con la sua mole arroccata e sulla difensiva, fino ad arrivare a Berardenga , nella Fattoria di Felsina.
In questa azienda ci ho lasciato il cuore, la prima volta che entrai dal viale lungo la provinciale , vedevo in fondo la pieve e mano a mano che mi avvicinavo , il borgo di casupole in pietra che circondavano la piazzetta, tutto intorno olivi e filari di piccoli cipressi. In quella occasione conobbi Giuseppe Mazzocolin, il titolare, personaggio carismatico ma molto alla mano, un ex professore catturato dalla campagna. Visitammo le cantine, l’ingresso era dall’interno della vecchia pieve, per poi scendere giù fino alla barriccaia, praticamente sotto il piazzaletto del parcheggio, e dopo facemmo un giro nei vigneti, splendidi, ogni zona diversa, per terreni e esposizione. Il più spettacolare , a mio avviso resta il Vigneto Rancia, con in centro un casolare sempre da ristrutturare, con vista lontana sul duomo di Siena.
Il chianti di questa zona più a sud è robusto, meno elegante, ma sanguigno, tradizionale, con una beva concentrata, ottimo con la cacciagione di grossa taglia.
A questo punto ne abbiamo fatti di km, è l’ora di tornare.
Chianti classico Castellare euro 16/18
Chianti classico Terre Montefili e. 18/20
Chianti classico riserva Querciabella euro 22/25
Chianti Vigneto Rancia Fatt. Felsina euro 25/30
www.chianticlassico.com
Grazie di tutto e alla prossima.
Valeriano e Vinextra vi salutano.
Rimanendo in Toscana è doveroso e rispettoso fare un bel giro nel Chianti classico,una zona storica della nostra regione, e non solo per il vino, invidiata da tutto il mondo.
Salendo su da Poggibonsi verso Castellina, la prima tappa d’obbligo è a Castellare. L’azienda si trova poco prima del paese, in una meravigliosa vallata con esposizione sud-ovest.
Nel vialetto ,prima di arrivare alla casa , c’è una sorta di ex lavatoio, chiuso a vetri, dove nei mesi successivi alla vendemmia, vengono appesi i grappoli di trebbiano e malvasia bianca per fare il vin santo.
La particolarità sta nel vedere questi grappoli, color ruggine, appesi in modo verticale a delle cordicelle che si distaccano dal soffitto fino a raggiungere quasi il pavimento, come si usa fare con i pomodori pallini. Il Chianti classico di Castellare , con le famose etichette raffiguranti specie di uccelli presenti sul territorio (il tordo, la cesena …) è un chianti robusto, colorato, con una beva saporita , che ci ricorda il chianti di una volta.
Proseguendo verso Greve, passato il borgo di Panzano, prendevo una scorciatoia che attraversava il crinale , tutta nei boschi, naturalmente sterrata, fino ad arrivare sulla collina alta del paese, a circa 600 mt di altezza, dall’azienda Vecchie Terre di Montefili. Da quassù si ha una panoramica a 360 gradi del Chianti classico, con la piazzetta di Greve che ci osserva a testa in su. Uno dei vini di questa azienda è chiamato”Anfiteatro”,ed è proprio così ve lo assicuro,il vino viene prodotto da una vigna che ha un andamento ed una esposizione ,che ci ricorda veramente un anfiteatro. Un posto incredibile, bellissimo. Il Chianti classico di questa azienda credo siano dei più eleganti e raffinati in circolazione, sarà l’altezza delle viti, la maggiore ventilazione, il terreno, di certo è un grande Chianti.
Proprio davanti a Montefili, ma sul versante opposto,verso est,
si trova invece la Fattoria di Querciabella, altra grande azienda. Questa è un azienda di nuova generazione,non è tra le storiche, e anche il rapporto umano viene meno, il proprietario è un grande industriale, e quindi la gestione veniva delegata. Ma i vini sono sensazionali, a parte il Camartina, grande supertuscans, il Chianti base ma in particolare la riserva, sono delle bombe di piacevolezza, potenza ed equilibrio.
Tornando indietro, oltrepassato l’abitato di Panzano, mi fermavo sempre in un piccolo bar-alimentari, nella zona chiamata “Lucarelli”, come il ns bomber, dove facevo incetta di salami , finocchiona e salcicce di tutti i tipi. La sosta valeva la giornata.
Ma come un cavaliere errante di strada da fare ce ne era ancora molta, quindi in groppa verso la zona dei Castelli del chianti. Radda, Gaiole, Brolio, passando per San Polo, posto incantato, ancora immerso in una atmosfera medioevale, Cacchiano, con la sua mole arroccata e sulla difensiva, fino ad arrivare a Berardenga , nella Fattoria di Felsina.
In questa azienda ci ho lasciato il cuore, la prima volta che entrai dal viale lungo la provinciale , vedevo in fondo la pieve e mano a mano che mi avvicinavo , il borgo di casupole in pietra che circondavano la piazzetta, tutto intorno olivi e filari di piccoli cipressi. In quella occasione conobbi Giuseppe Mazzocolin, il titolare, personaggio carismatico ma molto alla mano, un ex professore catturato dalla campagna. Visitammo le cantine, l’ingresso era dall’interno della vecchia pieve, per poi scendere giù fino alla barriccaia, praticamente sotto il piazzaletto del parcheggio, e dopo facemmo un giro nei vigneti, splendidi, ogni zona diversa, per terreni e esposizione. Il più spettacolare , a mio avviso resta il Vigneto Rancia, con in centro un casolare sempre da ristrutturare, con vista lontana sul duomo di Siena.
Il chianti di questa zona più a sud è robusto, meno elegante, ma sanguigno, tradizionale, con una beva concentrata, ottimo con la cacciagione di grossa taglia.
A questo punto ne abbiamo fatti di km, è l’ora di tornare.
Chianti classico Castellare euro 16/18
Chianti classico Terre Montefili e. 18/20
Chianti classico riserva Querciabella euro 22/25
Chianti Vigneto Rancia Fatt. Felsina euro 25/30
www.chianticlassico.com
Grazie di tutto e alla prossima.
Valeriano e Vinextra vi salutano.
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